MONTESILVANO — Una voce fuori
dal coro, senza dubbio
qualificata quella dell’ingegnere
Giuseppe
Di Giampietro,
docente al politecnico di Milano e
montesilvanese doc in
merito all’uso della strada parco.
«Premesso che la strada -
spiega - presenta irregolarità
realizzative macroscopiche
come i marciapiedi larghi meno di
90 cm e gli accessi di
privati sulla stessa (vi possono entrare
ed uscire con propria
vettura), sarebbe stato opportuno
- prima di destinarla al
filobus o alla metropolitana - aprire
un dibattito pubblico,
invitando anche esperti di mobilità.
Nessuno fino ad oggi si è
accorto che il pedone, così
com’è stata concepita la strada
parco, non è opportunamente
tutelato». E mostra foto dove il
marciapiede si presenta tutto inclinato
per consentire l’uscita
delle auto dai passi carrabili. Anche
la pista ciclabile, con il
cordolo rialzato rapresenta un pericolo
per il ciclista.
Sarebbe bastato indicarla con una
pavimentazione di altro
colore. Di Giampietro già nell’agosto
del 1999 aveva
presentato una serie di osservazioni
al Prg ed indirettamente
alla strada parco. Ma nessuno lo prese
in considerazione.
«Guardiamo - continua a spiegare-
il flusso veicolare sulla
statale 16. E’ pari ad oltre 60 mila
vetture al giorno, per cui è
fuori dubbio che una parte di questo
traffico vada spostata
sulla strada parco, permettemdo ai
cittadini di muoversi con
un mezzo pubblico. Ma io proporrei
alcune modifiche. Il
filobus dovrebbe marciare su una corsia
propria (lato monte)
di 6 mt. di larghezza». Attualmente
è prevista una corsia al
centro della strada.».
P.G.O. |
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