| indietro | torna all'e-magazine Webstrade | torna alla home page | avanti |
Car Sharing: un futuro possibile... anzi necessario.
Di: Neil Pierce, Seattle, USA
Trad. dall'ingl.: G. Di Giampietro <digiampietro@iol.it>
data: 5 gennaio 2000  (Alt-Trasp list,  30 dicembre 1999)
rif.::  http://www.seattletimes.com/news/editorial/html98/neal_19991228.html
.
Un articolo da Seattle, USA.
I costi e le caratteristiche di un servizio di auto-su-richiesta nella città sulla costa del Pacifico.
Le tariffe, e tutte le informazioni, con indirizzi Internet delle esperienze più innovative di car sharing, in USA (Seattle, Portland, San Francisco...), in  Canada (Toronto, Montreal, Quèbec), in Svizzera, in Germania  (Amburgo, Berlino, Brema).
Le smart card e l'introduzione massiccia di elettronica e nuove tecnologie per la gestione del servizio. Le prospettive per un futuro  vicino e possibile, ... anzi necessario.

Altri articoli su WEBSTRADE

CAR SHARING IN ITALIA (2/02)

CAR SHARING A BOSTON  (7/00)

 

Il 20° secolo è terminato con strade e quartieri delle nostre città soffocati  da giardinette, furgoni e furgoncini e la minacciosa marea montante dei SUV (single user vehicule, veicoli con un solo utente-proprietario), il più recente contributo americano al riscaldamento della terra.
Nessuno mette in discussione la versatilità e la convenienza dei veicoli ad uso individuale, ma ci sono dei rovesci della medaglia con cui fare i conti: la maggior parte di essi rimane parcheggiata dalla 20 alle 23 ore al giorno, e molti sono inutilizzati da un week-end all'altro. Quando sono utilizzate,  è molto probabile che dalla metà ai tre quarti dei posti disponibili sulle nostre automobili siano scarrozzati in giro vuoti. E raramente calcoliamo i veri costi al chilometro di questi veicoli.
Così appare sui giornali una notizia entusiasmante: una delle prime iniziative commerciali ad aprire nel nuovo millennio, esattamente giovedì 6 gennaio 2000, sarà stata Flexcar, un programma di car sharing (condivisione dell'auto) offerto in diversi quartieri centrali di Seattle, la città americana della costa settentrionale del Pacifico.
Il parco veicoli di Flexcar, formato da vetture 3 porte modello Honda Civic un camioncino furgonato e altri modelli previsti a breve, è stato pensato per rendere possibile a chiunque abbia delle modeste esigenze di motorizzazione di sopravvivere con un'auto in meno. O addirittura di vivere senza nemmeno un'auto.
Per 3,5 dollari l'ora e 90 cent al miglio la gente potrà sperimentare questo servizio locale di auto-su-richiesta. Oppure, nel caso si usi l'auto in maniera più intensa, pagando 250 dollari di tassa di iscrizione a Flexcar e 20 dollari al mese, ogni utilizzo costerà parecchio di meno.
Per abitanti delle città che hanno bisogno di un'auto per occasionali viaggi per gli acquisti, o per appuntamenti dal medico, o per la cena nella villa suburbana di un amico, Flexcar risulterà più comoda ed economica del possesso di un'auto propria.
Lungo la costa del Pacifico  anche Car Sharing Portland funziona già da un po' di anni. Essa ha ormai una flotta di 13 automobili e un furgone che vengono usati senza interruzione. Si può consultare il sito di Portland per avere un confronto dei prezzi (http://www.carsharing-pdx.com): Possedere e usare una  piccola 3 porte nuova per 2.500 miglia l'anno (4.000 km) costa 3.173 dollari, ma con Car Sharing Portland la stessa percorrenza costa solo 1007 dollari. Solo bel oltre la soglia delle 10.000 miglia l'anno (16.000 km) possedere una propria auto diventa più economico.
Sicuramente il car sharing non è per tutti. Occorre abitare in un quartiere urbano abbastanza compatto, così da andare a piedi alla stazione di servizio car-sharing. E le esigenze di spostamento in auto devono essere limitate. Ma per le nostre strade intasate  il car sharing può rivelarsi una manna dal cielo.
Neil Peterson, il fondatore di Flexcar  (http://www.flexcar.com) ed ex direttore del servizio di trasporto pubblico di Los Angeles e Seattle, dice che i sistemi di condivisione hanno dai 12 ai 15 soci per ogni loro auto. "Teoricamente noi dovremmo liberare nel quartiere dai 12 ai 15 posti di parcheggio per ogni auto della nostra flotta".  Non appena il sistema si espanderà, dice Peterson, il noleggio di breve durata delle auto sarà disponibile ai capolinea degli autobus e delle linee ferroviarie, rendendo il trasporto pubblico più pratico da usare per la gente. 
Infatti il BART (il distretto del Bay Area Rapid Transit di San Francisco) sta collaborando con la Hertz per inaugurare una stazione per il servizio di auto-su-richiesta nella regione di San Francisco.
La Svizzera possiede il programma di car sharing più esteso e più antico del mondo (un'esperienza di 12 anni di vita), serve 700 località con più di 20.000 membri. Il tedesco Stadt Auto Drive, che opera a Berlino e ad Amburgo, possiede una flotta di 350 veicoli e 6.500 soci membri; un secondo sistema tedesco, a Brema, ha 75 veicoli e 6.500 soci. Brema offre dalle auto monovolume ai furgoni e, se tutto va bene, si può anche richiedere una decappottabile. 
Altri programmi di car sharing sono stati avviati in Francia, Giappone, Scozia, Italia e Singapore, ed in città canadesi come Quèbec, Montréal, Vancouver e Toronto
Nessuno dei modelli stranieri può diventare un modello perfettamente calzante per l'America, paradiso dell'auto. Ma tutti sembrano indirizzati verso le "carte intelligenti" per prenotazioni completamente computerizzate, controlli, fatturazione , segnalazione automatica della posizione dei veicoli, e perfino diagnosi remota dei problemi meccanici.
Conrad Wagner, il leader fondatore dell'esperienza svizzera, sta lavorando attualmente al piano per San Francisco, aiutando a promuovere una versione nordamericana  del sistema. Il Car Sharing, dice, é maturo per evolvere verso completi "pacchetti mobilità" per gli utenti, seguendo un modello che gli Svizzeri hanno inaugurato nel 1998.
L'idea è simile a quella dei pacchetti a gamma completa di servizi che offrono le banche. 
A livello locale si potrebbe usare la smart card per controllare la disponibilità del tipo di veicolo di cui si avrebbe bisogno per la giornata. Con la stessa tessera si potrebbe controllare la disponibilità di veicoli ad uso temporaneo  in ogni città che si andrebbe  a visitare, strumenti di navigazione, forti riduzioni ferroviarie sui trasporti pubblici locali e biglietti delle ferrovie urbane, forse anche la disponibilità delle simpatiche microvetture "Smartcar" che la Daymler-Crysler produce e distribuisce in tutta Europa.
Le comunicazioni per l' "e-commerce" rendono ora tutto più facile, dice Wagner. Decenni or sono arrivammo a separare macellerie, panetterie e rivendite di frutta e verdura. Poi arrivarono i supermercati. I prodotti di consumo vennero accatastati nei grandi shopping center. Ora il commercio elettronico sta generando un gran bazar a scala mondiale. Perché non pensare, allora, ai "centri per la mobilità, oppure anche a "centri virtuali per la mobilità", in grado di fornire la più efficiente forma di trasporto per ogni situazione ed esigenza?
Pensate a tutto questo, e l'idea che la vostra auto personale debba o possa soddisfare tutte le vostre esigenze, specialmente in un mondo asserragliato dalle strade  e con sempre più rari e introvabili posti di parcheggio, vi sembrerà profondamente anacronistico.
All'alba del nuovo secolo, con un poco di fortuna, cominceremo a pensare a qualcosa che vada al di fuori del nostro piccolo garage privato.

(c) 1999, The Seattle Times Company - The Washington Press Writers Group - Neal Pierce <npeirce@citystates.com>
.

Torna su vai ad un altro articolo sul Car Sharing (Webstrade 9/2000)